Sembra che non ci sia nulla di più regolare e scontato della scuola. È scontato sapere che a metà settembre si ricomincia e che tutto termini nei primi giorni di giugno. Eppure, nonostante l’ovvietà delle date, c’è un carico di emozioni che rende il rientro a scuola sempre nuovo. Il 13 settembre, nei cortili del San Marco si è respirata la gioia di rivedere i compagni di classe, l’allegria di incontrarsi di nuovo dopo alcune esperienze estive vissute insieme ad alcuni professori e salesiani, la curiosità di vedere i nuovi compagni di classe, l’ansia dei ragazzi di quinta che dopo molti anni si preparano ad affrontare l’anno della maturità con tutte le scelte grandi e importanti che dovranno fare, la sicurezza di chi rimette piede in laboratorio sapendo che ha fatto la scelta giusta ma anche la paura di chi rientra in aula e sa che dovrà affrontare quella materia in cui non è tanto brillante… Tutte queste emozioni erano tatuate nei volti dei ragazzi che, protetti dalle loro mascherine, non sono riusciti a mascherare questo colorato mondo di emozioni. E allora, come possiamo dire che il primo giorno di scuola è sempre uguale e scontato?
Nonostante l’incertezza della pandemia, abbiamo voluto anche quest’anno incontrare tutte le famiglie organizzando ben otto “primi giorni” di scuola. I ragazzi e i loro genitori, suddivisi in gruppi, sono arrivati in orari diversi e sono stati accolti dal direttore don Silvio e dai presidi di Cfp e Itt, i professori Alberto Grillai e Claudia Cellini, nei cortili per un saluto insieme e per alcune comunicazioni tecniche.
Il direttore dei salesiani, don Silvio Zanchetta, ha ricordato a tutti che don Bosco conosceva solo due modi per cambiare il mondo: l’educazione o la rivoluzione. Per questo, ha lanciato a tutti una sfida importante: credere fino in fondo nella sfida educativa per ricostruire insieme le relazioni che la pandemia ha un po’ sfilacciato. I ragazzi hanno poi incontrato i loro coordinatori che, come ogni anno, sono sempre punti di riferimento preziosi per il cammino personale e per le sfide che ognuno di loro è chiamato a vivere.
Ogni anno che inizia è sempre segnato da alcuni cambi, partenze e arrivi. La comunità salesiana ha salutato con profonda gratitudine don Gianfranco Coffele che, con i suoi 78 anni di vita, si è reso disponibile per andare a dare una mano alla comunità salesiana di Chishinau in Moldavia. Era partito a 16 anni missionario per il Venezuela e ora riparte di nuovo verso il mondo della missione. Lo ringraziamo per la sua presenza cordiale e solare nella nostra comunità ma soprattutto per la sua testimonianza che ci ricorda che non è mai troppo tardi per fare del bene. Abbiamo dato anche il benvenuto a don Gabriele Quinzi, nuovo vicario della casa. Marchigiano di origine e professore di psicologia, sarà chiamato a tenere alcuni corsi presso il nostro istituto universitario e ad animare la vita di tutta la nostra opera. Abbiamo potuto vederlo in azione durante il ritiro per i docenti e tutto il personale vissuto a inizio anno. Siamo veramente contenti della sua presenza allegra e spontanea e gli auguriamo di trovarsi bene nella nostra opera. Abbiamo anche festeggiato Filippo Spinazzè che il 12 settembre è diventato diacono e si sta preparando per l’ordinazione sacerdotale.
Se tutto questo è accaduto nella prima settimana di scuola, pensate che cosa succederà in un intero anno scolastico! Don Bosco ci dice anche come fare affinché questo anno sia ricco e veloce: “stiamo sempre allegri e passerà presto il tempo”. Nonostante le incertezze di questo anno, siamo convinti che sarà possibile essere allegri e custodire lo spirito di famiglia che caratterizza le case di don Bosco perché siano sempre luogo in cui ogni ragazzo e ogni ragazza possa tirare fuori il meglio delle potenzialità che hanno nel loro cuore.
Buon anno scolastico a tutti!