L’importante è vincere o partecipare?
Logo restyle per il concorso “Adalia Vini”

By Michele Michieletto,

Molto spesso gli alunni non sono convinti delle loro idee o talvolta sono troppo convinti e non si mettono in discussione, soprattutto se l’ambito riguarda la grafica e la comunicazione dove tutto sembra così soggettivo e poco misurabile.

Nello specifico mi riferisco ad un concorso grafico, svoltosi nell’anno scolastico 2015/16 che ha visto protagonisti e partecipi alcuni alunni dell’attuale quinta B. Il concorso chiedeva “l’ideazione e la creazione del logo di Adalia – Azienda Agricola in Mezzane di Sotto (VR)”.

 

Le studentesse Sara Melinato e Sara Settembrino hanno ricevuto all’inizio di Novembre questa segnalazione:

il vostro lavoro rientra tra i cinque finalisti … In data 30 Novembre 2016 alle ore 16 a Milano, presso il bistrot Aromando, verranno decretati lo studente e la scuola vincitori.

Ho accompagnato le due studentesse a Milano. Non siamo stati i vincitori, ma vi assicuro che l’esperienza è stata egualmente molto bella e gratificante, in particolare per le due finaliste.

L’idea grafica e la comunicazione sono efficaci … forse un po troppo moderna per un’azienda di tradizione familiare come Adalia

questo il giudizio della commissione che ha esaminato un centinaio di proposte pervenute da varie scuole d’Italia. Persone esterne all’ambito scolastico, esperti di grafica e comunicazione hanno considerato molto interessante la nostra proposta al punto da ritenerla meritevole di concorrere alla selezione finale. Abbiamo partecipato, non abbiamo vinto, ma comunque un risultato di merito è stato ottenuto.

Credo di poter concludere complimentandomi con chi ha voglia di mettersi in gioco, anche se talvolta non si è del tutto convinti. Penso che una sana competizione ti metta alla prova e ti rafforzi. Se il risultato è apprezzabile poi, anche se non vinci, l’autostima sale alle stelle.

Vale la pena partecipare.

 

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La tipografia secondo Sonnoli: il carattere come estrema sintesi della comunicazione

By Marco Sinigaglia,

Martedì 29 novembre, con una piccola delegazione degli studenti di quarta ITT grafici del San Marco, abbiamo presenziato alla conferenza “A Letter Doesn’t Resemble Anything”, tenutasi all’auditorium della Fondazione Tipoteca, a Crocetta del Montello. La location d’eccellenza, museo del carattere tipografico più prestigioso e più nutrito d’Europa, ha fatto da cornice perfetta per l’ospite e relatore della serata, Leonardo Sonnoli; uno dei grafici contemporanei più influenti del panorama nazionale e, sicuramente, uno dei più importanti portabandiera per la diffusione della grafica italiana a livello internazionale; grandissimo estimatore della tipografia e del carattere, sfrutta i font in ogni progetto, non come elemento casuale, ma come forma armonica del contenuto.

Durante la serata, Sonnoli ci ha condotto a comprendere le scelte comunicative che stanno alla base dei più importanti progetti realizzati recentemente dal suo team.

Dalle sue parole si comprende l’importanza del mestiere del grafico a tutto tondo, attento alla forma ma soprattutto al contenuto del messaggio, consapevole che le scelte che si intraprendono, molte volte permangono per un tempo dilatato e dovranno essere comunque vincenti, sia come impatto, che come funzione.

Con il progetto per Artissima, ci siamo soffermati ad ammirare la maestria nello sviluppare una nuova strategia comunicativa pur lavorando sulla promozione del medesimo evento, cogliendo a pieno la capacità del designer di vedere lo stesso progetto con occhi e da una prospettiva diversi. Con questo progetto, Sonnoli mostra come il mestiere del grafico non sia fare una cosa bella una volta, ma sia reinterpretare una cosa nuova e diversa ogni volta. Un’altro lavoro presentato riportava la case history per la comunicazione di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, noto centro culturale che affonda le proprie radici nella cultura secolare veneziana. Nei prodotti realizzati, Sonnoli riesce a dar vita al carattere, legandolo alla tematica della mostra da promuovere, senza cadere nel banale tentativo di riprendere una particolare opera in esposizione, ma lasciando che sia il testo a mostrarne il tema. Esempio esaustivo è stata l’immagine per la mostra “La voce delle immagini”; il materiale realizzato riesce, sebbene si parli di grafica istituzionale, ad essere sempre differente ed avere molteplici forme, pur riconducendo allo stesso evento espositivo.

Sonnoli ci ricorda che la grafica, sebbene venga progettata bidimensionale, risulta avere una tridimensionalità nella realtà, quindi si presenta con forme differenti a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda. Con “Stanze”, il designer ci presenta il tema dell’architettura, che deve essere presentato attraverso una forma grafica bidimensionale ma che, a livello intrinseco, dovrebbe avere una matericità e profondità, data appunto da un uso consapevole delle forme e dei colori, costruendo il progetto in un ambiente più che in un supporto.

Nella sua lectio magistralis, Sonnoli fa trasparire l’alto contenuto culturale che si cela fra le pieghe della grafica e, lui stesso riconosce, che solo attraverso il costante arricchimento culturale, riesce ad affrontare le sempre nuove e variegate sfide comunicative che la professione gli presenta. Il carattere rappresenta un aspetto fondante per il designer, sia come freccia all’arco delle possibilità figurative, che come veicolo della cultura.

Le librerie, infatti, sono negozi nei quali si vendono lettere chiuse in scatole che si chiamano libri.

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MVMANT – La startup per la smart mobility si presenta al San Marco

By Fabio Mialich,

Giovedì 24 Novembre abbiamo ospitato a scuola una conferenza sulla mobilità sostenibile, promossa dalla start-up siciliana MVMANT e dalla cooperativa RadioTaxi di Venezia Mestre. Da metà dicembre infatti sull’area metropolitana di Mestre partirà la sperimentazione di un servizio di “smart mobility”, che si propone con un approccio innovativo, economico, e fortemente integrato con le infrastrutture locali.

Marco Bertiato, ex-allievo del San Giorgio di Venezia e uno dei soci di cooperativa RadioTaxi, partner operativo di MVMANT sul suolo veneziano, ci ha presentato così il progetto prima dell’incontro a scuola:

MVMANT è un progetto supportato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea, attraverso il programma di accelerazione FrontierCities. Di recente è stato selezionato dal Dubai Future Accelerators (DFA), un programma di innovazione che trasformerа la cittа di Dubai in un campo di prova globale per idee e tecnologie all’avanguardia. L’azienda siciliana sarа una delle 3 al mondo che lavoreranno a stretto contatto con l’autorità dei trasporti locale RTA (Road and Transport Authority), che ha ricevuto l’obiettivo di sviluppare prototipi e modelli di mobilità che consentano di tagliare la congestione del 20% e ridurre le emissioni di CO2 del 30%. L’accettazione del progetto MVMANT è avvenuta dopo una selezione durissima, che ha visto la partecipazione di 2.274 proposte provenienti da 73 nazioni, dove i team ammessi sono stati poco più dell’1% sul totale delle candidature.

Quando abbiamo saputo (noi di RadioTaxi ndr) che MVMANT, un progetto innovativo italiano, sarebbe partito per la prima volta all’estero con Expo Dubai 2020, e che altre cittа in Germania erano pronte, ci siamo decisi e abbiamo voluto far partire in anteprima mondiale il servizio su Venezia e Mestre, dando la possibilità alle città di essere le protagoniste dell’innovazione.

Così MVMANT metterà in campo la propria tecnologia, e Radiotaxi Venezia le proprie strutture, e le autorizzazioni, per questo servizio che si affiancherà ai taxi tradizionali. È stato giа pubblicato il sito ufficiale dove è possibile vedere un breve video che spiega il servizio, registrarsi, e soprattutto compilare il questionario che ci servirà per progettare le prime linee che verranno realizzate concentrandosi inizialmente sull’area urbana di Mestre per poi evolversi successivamente in base alle esigenze di trasporto che emergeranno. È una sfida importante che vedrà coinvolta, non solo la nostra azienda e il nostro partner MVMANT, ma l’intera società civile della città, a cui chiediamo di aiutarci con le proprie opinioni, e alle istituzioni da cui attendiamo una risposta.

Durante l’incontro a scuola, Riccardo D’Angelo, co-fondatore di MVMANT, ha spiegato ai ragazzi come funzionerà il servizio, e ha parlato di come nasce e si sviluppa un progetto innovativo come questo.

Il servizio opererà in questo modo: ci saranno alcune linee, destinate a diverse zone della città, che compieranno dei circuiti, e che potranno essere prenotate attraverso un’app mobile. L’applicazione fornirà all’utente le informazioni sul tempo di percorrenza del tragitto, sui minuti necessari a piedi a raggiungere il punto di raccolta della vettura, e sul costo finale della corsa, fornendo diverse alternative da poter scegliere; stiamo comunque parlando di un costo chilometrico molto basso, che sposta il break even point di questo servizio più verso i mezzi pubblici, che verso i taxi. L’utente pagherà in modo digitale con carta di credito, oppure più semplicemente con un pacchetto miglia precaricato nel proprio wallet digitale. Le miglia potranno essere regalate agli utenti, per esempio, anche dagli esercizi commerciali che vorranno diventare partner del servizio. MVMANT si prefigge l’obiettivo di coinvolgere tutta la città in un ecosistema ecologico, virtuoso e sostenibile.

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I ragazzi hanno interagito con domande sicuramente pertinenti ed il pomeriggio si è concluso con un momento social divertente.

Siamo convinti che l’innovazione passi anche attraverso i sogni e le iniziative dei giovani che vogliono scommettere sul futuro.

Facciamo un grande in bocca al lupo a RadioTaxi e a MVMANT, ci vediamo per le strade di Mestre!

 

Vi presentiamo la nostra scuola

By Diletta Scattolin,

Quale miglior pubblicità potrebbe desiderare una scuola se non quella fatta dai propri allievi? Ebbene sì, al San Marco funziona proprio così.

Badate bene che non stiamo parlando del lavoro di impaginazione o della scelta del colore, cose che un indirizzo di grafica e comunicazione come il nostro potrebbe ovviamente proporre. Stiamo parlando dell’effettiva partecipazione dei nostri studenti a tutta la campagna di marketing della scuola.

I nostri allievi ci mettono la faccia!

Angelica, Andrea e Daniele si sono fatti fotografare e i loro volti insieme a quelli di altri 4 allievi sono comparsi su autobus, vaporetti e quotidiani dell’intera provincia di Venezia. Mihai, Sebastiano e altri 10 ragazzi si sono alternati per presenziare alle giornate della manifestazione “Fuori di banco”, svoltasi da martedì 8 a sabato 12 Novembre presso il Padiglione Antares del Vega di Mestre. Come ogni anno l’evento è stato dedicato per una prima parte all’orientamento degli studenti diplomati che guardano al mondo lavorativo e universitario (FCS e SAL), per la successiva all’orientamento delle scuole medie verso la scelta degli istituti superiori, dando spazio a tutte le tipologie di indirizzo: professionali, tecnici e licei.

Anthony, Alice, Giorgia e un’altra ventina di studenti hanno partecipato agli appuntamenti di Scuola Aperta dell’istituto. Si sono messi a disposizione per mostrare alle famiglie e ai ragazzi di terza media gli ambienti e le attività di laboratorio di tutto il nostro, ma dovrei dire “loro”, istituto. Voi vi starete dicendo: “Beh, cosa non si farebbe per perdere qualche ora di scuola”, e invece no. La maggior parte di queste attività si sono svolte al di fuori dell’orario scolastico e a noi è bastato chiedere ai nostri studenti la loro disponibilità, senza nessuna promessa di ricompensa, perché essi accettassero e anzi si sentissero onorati di rappresentare l’istituto.

Gli appuntamenti a calendario sono ancora molti e per dare l’idea di quanto abbiamo già fatto basti pensare che sabato 5 novembre, al primo appuntamento di Scuola Aperta, abbiamo ospitato ben 75 famiglie. Nelle giornate di Fuori di Banco abbiamo distribuito 570 borsette #bagfullofdreams con materiale informativo. Inoltre 120 borsette firmate ISSM sono state consegnate agli studenti di terza media di Mirano e Zelarino. In questa settimana proporremo le prime due giornate di Mini Stage, dove ogni appuntamento sarà dedicato a 24 ragazzi che voglio immergersi per una mattinata nella loro, forse, nuova scuola. I ragazzi potranno vivere l’attività formativa in prima persona stando in classe per qualche ora.

Fuori di banco, Scuola Aperta, Ministage e incontri con le realtà scolastiche di primo grado si stanno confermando come la risposta ideale ai bisogni degli studenti e delle loro famiglie, che necessitano di strumenti sempre più efficaci nella ricerca del percorso più adeguato alla crescita dei ragazzi.

Imparare grazie ai professionisti: gli incontri con l’esperto al San Marco

By Fabio Mialich,

Al San Marco crediamo che la formazione passi anche attraverso l’esperienza diretta e la testimonianza. Quale modo migliore per imparare, allora, se non attraverso il confronto con professionisti che fanno di lavoro proprio quello che tu stai studiando?

Quella di invitare esperti di settore a spiegare ai ragazzi una parte della loro esperienza lavorativa, è una tradizione che ormai portiamo avanti da più di dieci anni, con risultati sempre stimolanti.

In concreto cosa prevede questa attività?

Per le classi del triennio ITT, nel corso dell’anno scolastico, invitiamo esperti che intervengono, durante una mattinata, su un tema specifico. Gli ambiti sono tanti, e spaziano in tutte le direzioni della grafica e della comunicazione. Incontri sulle tecniche di stampa con responsabili di aziende grafiche, incontri sugli inchiostri e sulla certificazione FSC, ma anche con creativi, responsabili di agenzie di comunicazione e con esperti di nuove tecnologie.

Come si costruisce un portfolio lavori, utilizzare i social media come strumenti per il marketing, il packaging: sono tutti temi accuratamente selezionati che il mercato richiede in questo preciso momento storico.

Per ogni classe, terza quarta e quinta, gli appuntamenti sono tre in un anno scolastico; affiancati alle visite tecniche in azienda servono a dare ai nostri ragazzi la percezione che quello che studiano ha una traduzione immediata e funzionale al mondo del lavoro.

I primi di quest’anno sono stati: per le classi terze con Alessandro Grassi, responsabile dell’area web e multimedia del San Marco, sui nuovi media nel mondo dell’editoria digitale; per le classi quarte con Rossella Viero, project-manager dell’agenzia di comunicazione Arzanà di Mestre, sul ruolo delle figure professionali all’interno dell’agenzia di comunicazione; per le quinte con Antonio Dore, titolare dell’agenzia di comunicazione Studio Idee Materia di Portogruaro, sul processo creativo e sul brief con il cliente.

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I temi sono elastici, cambiano di anno in anno in relazione all’andamento del mercato; cerchiamo di sceglierli sempre pertinenti, grazie anche alla collaborazione con una rete di professionisti disponibili e contenti di portare la loro testimonianza ai ragazzi.


LIGHT PAINTING,
scrivere con la luce

By Francesco Checchin,

Cosa fareste se vi dicessi che c’è un modo per trasformare un raggio luminoso in un pennello e l’aria in una tela, permettendovi, nel termine più concreto della parola, di scrivere effettivamente con la luce?

Il Light Painting, letteralmente “scrivere con la luce”, è una tecnica che sfrutta il buio e una qualsiasi fonte di luce per creare delle composizioni luminose con un lungo tempo di posa. Nel corso di una lunga esposizione la pellicola cattura striature ininterrotte come una linea continua di luce che può essere utilizzata per creare segni o simboli.

Questo stile viene utilizzato principalmente nella fotografia notturna per illuminare soggetti altrimenti bui, ma anche nei modi più originali e stravaganti, con soggetti sempre diversi puntando direttamente la luce in camera, creando soggetti unici e irripetibili.
Unico limite, la nostra fantasia.
Se noi utilizzassimo una fonte sufficientemente luminosa in un ambiente con poca luce otterremmo delle immagini di grande impatto visivo, basta veramente poco per creare una foto con il Light Painting:

  • una fotocamera con disponibilità di posa,
  • una stanza buia,
  • una fonte luminosa (come una torcia, un laser o semplicemente un cellulare).

Non esiste una vera e propria tecnica, tutto varia con la volontà del fotografo.

Come nasce:

Nel 1884, il fotografo Thomas Eakins (USA) fotografa un uomo che salta con una lunga esposizione dando il via ad una serie di esperimenti su un ampio tempo di posa.

Qualche anno dopo, Etienne-Jules Marey fu il primo a disegnare inconsapevolmente un immagine con la luce durante lo studio del movimento umano.

La datazione ufficiale per la nascita del Light Painting è nel 1914 quando Frank Ghilberth e sua moglie la utilizzarono in ambito scientifico come “semplificazione del lavoro manuale”. L’esperimento consisteva nell’analizzare gli spostamenti compiuti dagli impiegati nella loro industria manifatturiera utilizzando delle piccole luci e tracciando il loro percorso.

Anche l’artista ungherese Laszlo Moholy, tra il 1922 e il 1936 inizia ad usare oggetti luci-rifrangenti con l’aggiunta di un ambiente munito di luce naturale contribuendo all’ evoluzione della nuova scoperta fotografica.

Ma, per arrivare al primo utilizzo artistico della “light painting“, dobbiamo attendere fino al 1935 con Man Ray e la sua serie “Space Writing“, che hanno come protagonista una lampada che si trasferisce dalla mano dell’artista nello spazio, descrivendo figure casuali ed immaginarie, da allora vari artisti si sono cimentati in questa interessante tecnica di pittura luminosa.

Tra questi, citiamo Gjon Mili, che sperimentò l’uso dei flash elettronici, attaccando delle luci agli stivali dei pattinatori sul ghiaccio creando delle immagini molto note ancora adesso nella storia di questa, orami famosa, tecnica.

Quest’ ultimo, insieme a Pablo Picasso, diede vita ad una collaborazione realizzando insieme delle vere e proprie forme di LIGHT PAINTING.

Molte di queste foto vennero appese nei primi mesi del 1950 al museo d’arte moderna di New York.

La nostra esperienza:

Anche noi ragazzi del CFP San Marco abbiamo scritto con la luce, cimentandosi nell’arte del light painting. Abbiamo iniziato dividendoci in gruppi da quattro o cinque ragazzi, poi abbiamo oscurato completamente la stanza. Utilizzando la torcia del nostro cellulare e qualche foglietto di carta velina colorato abbiamo dato inizio ad una vera e propria magia, realizzando interamente l’alfabeto e la scala numerica da zero a nove. Tutti gli allievi del corso di fotografia hanno partecipando al progetto sperimentando con le loro mani cosa vuol dire scrivere con la luce.

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Il risultato finale è stato d’avvero stupefacente, in quanto colorato, dinamico e moderno. Abbiamo scoperto che la tecnica è veramente alla portata di tutti, senza nessuna eccezione, nonostante inizialmente sembrasse complessa.

Anche la procedura stessa è banale se si dispone degli strumenti giusti.

Possiamo forse considerare complicata la parte iniziale di progettazione, ma il resto, in fondo, è puro divertimento!

Giornate formative classi prime

By Diletta Scattolin,

Per creare un gruppo di giovani affiatati c’è bisogno di fare belle esperienze insieme. Per questo motivo, come è ormai da tradizione, si è deciso di portare le classi prime in uscita formativa fin dall’inizio dell’anno scolastico.

La location scelta è stata la casa Salesiana “Santa Croce” di Mezzano in provincia di Trento. Immersa nel verde della Valle del Primiero, l’Istituto si propone come centro di aggregazione per bambini, ragazzi, giovani e famiglie del territorio e non solo. Oltre ad offrire ospitalità ai gruppi, la struttura infatti ospita una scuola primaria e una secondaria di primo grado.

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Il meraviglioso paesaggio, i grandi cortili su cui giocare, i campi e la palestra ben attrezzati, il cibo e l’accoglienza di tutti, persino dei bambini della scuola, ci hanno fatto sentire a casa non appena siamo scesi dal pullman.

Don Marco, aiutato dai coordinatori di classe e da alcuni ragazzi del terzo anno, ha pensato proprio a tutto. Dopo aver assegnato le camere e distribuito i consigli del quieto-vivere ci ha proposto una serie di attività che miravano ad approfondire la conoscenza dei compagni, e ad ampliare la cerchia delle proprie amicizie. L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto e i gruppi sono stati così partecipi ed affiatati che neppure il freddo della montagna in autunno ha potuto raffreddare.

Alcuni giochi hanno raccontato i gusti musicali della classe, e altri hanno richiesto l’impegno di tutti per “suonare” una canzone scelta insieme. Il karaoke ci ha fatti morir dal ridere fino a perdere la voce e i giochi in palestra hanno mostrato tutta la nostra sana competizione. Ci siamo proprio divertiti.

Prima di dormire ci siamo salutati con un pensiero della buonanotte e ci siamo fatti una coccola con del the caldo preparato dalle cuoche della casa.

Il secondo giorno l’abbiamo dedicato a raccontarci e a conoscerci un po’ di più, potremmo dire “a diventare un po’ più amici”. Abbiamo condiviso le nostre idee e le abbiamo trasformate in gesti di bontà da regalare ad ognuno di noi.

Sono state delle giornate intense e belle, ma siamo sinceri, ci sarebbe piaciuto durasse un giorno di più!

 

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In partenza due nuovi corsi di formazione finanziata per adulti

By Matteo Dittadi,

La stagione autunnale della formazione per adulti è appena iniziata al San Marco. Dopo la pubblicazione di un nuovo catalogo corsi con una proposta formativa ampia e strutturata, sono in partenza anche due percorsi di formazione finanziata per adulti.

I due corsi prevedono 800 ore di formazione professionale con rilascio di attestato di qualifica regionale.

Il primo corso prevede la qualifica come OPERATORE GRAFICO a indirizzo multimediale, il secondo, una novità assoluta per la nostra proposta formativa, prevede la qualifica come OPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI.

La formazione è completamente gratuita per gli utenti disoccupati o inoccupati, e con un piccolo finanziamento per gli utenti occupati. C’è inoltre la possibilità, per chi avesse già alcune competenze, di poter costruire un percorso personalizzato, attraverso il riconoscimento di crediti formativi.

Se siete interessati e volete saperne di più, mercoledì 2 novembre presenteremo nel dettaglio i due percorsi, spiegando come iscriversi e che prerequisiti sono necessari per farlo, le finalità formative e le modalità di erogazione della formazione.

L’evento si terrà dalle 16:00 alle 17:30 presso il settore grafico dell’Istituto Salesiano San Marco.

Ecco il link per iscrivervi gratuitamente all’evento.

Anche quest’anno vogliamo fare al Centro!

By Don Vanni Ghion,

Anche quest’anno domenica 2 ottobre siamo invitati a partecipare insieme alla festa di inizio anno, che chiamiamo anche Festa del Centro, questo nome mi sembra ispiri bene il senso e l’intento comune di partire all’inizio dell’anno nella consapevolezza di unire le forze e le diverse energie tra insegnanti, educatori, allievi e genitori per raggiungere l’obbiettivo del nostro lavoro quello cioè di formare buoni cristiani e onesti cittadini.

Per questo vi aspettiamo alle ore 10 in palestra per vivere insieme la messa per affidare al Signore quest’anno scolastico affinché Lui ci accompagni e ci dia la forza e il coraggio necessario per vivere con gioia e positività l’anno; seguirà l’apertura dei laboratori e dei diversi stand allestiti da insegnanti in collaborazione con gli allievi, da exallievi e amici dell’opera.

Quest’anno in modo particolare verrà riproposta anche la visita alla mostra sulla vita di don Bosco che sarà guidata da alcuni nostri studenti.
Siamo certi che la vostra presenza allieterà e renderà più bella questo festa.

Vi aspettiamo numerosi.

visualizza la locandina della festa.

Percorso duale: partito!

By Alessandra Rossini,

Una classe, sedici studenti, quattordici ragazzi e due ragazze, sei del settore meccanico, cinque del settore grafico e cinque del settore elettro: loro sono i protagonisti del nuovo percorso duale presso il CFP San Marco.

Questa sperimentazione ha portato con sé delle novità: un percorso multi qualifica, dove si intrecciano settori differenti; un piano orario ad hoc per questi ragazzi, affinché possano acquisire, fin dal primo anno, delle competenze necessarie per affrontare il mondo del lavoro.

Infatti, il contatto con le imprese vi sarà già nel secondo anno e continuerà nel terzo, anni in cui le aziende saranno protagoniste del percorso formativo degli allievi, e vi sarà un monte ore di “applicazione pratica” di quanto appreso precedentemente.

Emerge, dunque, l’obiettivo cardine della sperimentazione: integrare il mondo del lavoro e quello scolastico, avvicinarli, attuare un trasferimento delle competenze assimilate a scuola nell’impresa che ospiterà il ragazzo durante il periodo di stage. Partire dalla progettazione senza fermarsi a questo, andare oltre: giungere alla fase di realizzazione!

Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo ai ragazzi della 1 duale, che avranno oneri e onori derivanti dall’alternanza scuola e lavoro!

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