Campo biennio ad Auronzo
Prof.ssa Lisa Baruzzo
I campi scuola biennio, la scorsa estate, si sono svolti ad Auronzo dalla fine di giugno all’inizio di luglio. Al campo biennio sono sempre invitati tutti i ragazzi di ITT e CFP di prima e seconda.
Quest’anno ad entrambi i campi hanno partecipato circa 60 allievi.
Parlando del campo scuola con i ragazzi ne emerge un’esperienza di famiglia, dove si conoscono persone nuove e le differenze di età e tra ITT e CFP si appiattiscono subito. La giornata si svolge in collaborazione, ci si aiuta nella preparazione degli ambienti, nelle pulizie, nell’organizzazione delle attività e della serata. Ai momenti ludici si affiancano le esperienze formative, dove ai ragazzi è offerta la possibilità di riflettere un po’ sulla propria vita e sulle proprie scelte.
I momenti che coinvolgono di più i ragazzi, però, sono quelli che permettono loro di rafforzare il gruppo. Quest’anno le due attività che hanno avuto più successo sono state senz’altro la gara di dighe e il falò serale (con annessi hamburger e hotdog).
Al campo accadono anche cose inaspettate, ad esempio che alla fine di cinque giorni senza poter usare il telefono se non per mezz’ora la sera, la maggior parte dei ragazzi dica che la mancanza del cellulare è positiva perché permette loro di esprimersi di più nelle relazioni personali con gli amici del campo e con gli insegnanti, i quali in quei cinque giorni vengono conosciuti anche al di fuori dell’aula.
Stiamo già preparando i campi della prossima estate, vi aspettiamo!
Campo a Roma
Prof.ssa Isabella Perissotto e Francesco Tarbelli (4^C ITT)
La scorsa estate noi studenti del triennio insieme ad alcuni ragazzi del servizio civile e della comunità animatori abbiamo partecipato a un campo a Roma accompagnati da don Filippo, don Aldo, la professoressa Perissotto e il professor Caon.
È stata un’esperienza coinvolgente e arricchente, che ci ha permesso di visitare anche alcuni luoghi insoliti della città, ma soprattutto di vivere dei momenti di amicizia, riflessione, comunità e condivisione che ci hanno legato e di cui abbiamo tutti un ricordo bellissimo.
Per questo vogliamo condividere alcuni pensieri di chi ha vissuto questi cinque giorni indimenticabili:
“Le lunghissime camminate e le amicizie strette fuori dalla mia comfort zone hanno segnato il mio campo di Roma.”
“Sono stati cinque giorni pieni di attività, chiacchiere, risate, confronti tra di noi e momenti di pensiero. I luoghi di Aldo Moro, i monumenti, la Basilica di San Pietro e tante altre cose hanno reso questa esperienza indimenticabile!”
“Ricordo le belle confidenze regalate durante le lunghe camminate, che hanno reso questa esperienza non solo interessante, ma anche molto bella.”
“Ho bei ricordi di divertimento e di momenti educativi che mi hanno fatto crescere come persona. Una parte molto bella è stata la condivisione con persone che magari non si conoscevano e quindi di conseguenza la creazione di nuove amicizie che ci sono ancora oggi.”
“Il campo di Roma per me è stata un’esperienza fantastica, grazie al gruppo che si è formato e grazie a coloro che hanno permesso tutto ciò, partendo da don Filippo, al Direttore e ai professori che sono venuti con noi togliendo tempo alle loro famiglie.”
“Il viaggio è stato particolare perché oltre alle bellezze che donava la città ci sono stati momenti didattici e formativi, come ad esempio quando abbiamo parlato di Aldo Moro grazie a Don Silvio, e momenti di svago.”
“L’esperienza vissuta quest’estate a Roma . stata molto bella e divertente. Durante questi cinque giorni ho potuto fare nuove amicizie, approfondire quelle vecchie, e vivere in comunità. Belli e interessanti sono stati anche i momenti di riflessione tra di noi. Mi sono portato a casa nuovi amici, momenti belli da ricordare e la voglia di condividere altre esperienze così.”
Campo Exthreeme
Prof. Lorenzo Tiengo
Ecco i testi di due testimoni dell’esperienza in Kayak della scorsa estate, Carlotta Manfrè e Vittoria Mereu:
“Tre giorni tosti ma indimenticabili. L’esperienza in canoa, nelle acque affascinanti della laguna di Venezia, è alla portata anche di chi, come me, non aveva mai usato una pagaia. Le prove di “sopravvivenza” nell’isola che ci ha ospitato hanno fatto in modo che diventassimo un bel gruppo affiatato, dove tutti collaboravano ed aiutavano gli amici in difficoltà. Abbiamo vissuto a strettissimo contatto con la natura (compresa la cavalletta che ha dormito con me le due notti nel sacco a pelo). Non so se ripeterò l’esperienza ma, una volta nella vita, vale la pena provare!”
“Ciao ragazzi, mi è stato chiesto di scrivere un breve resoconto della mia esperienza in canoa, ed eccomi qui a raccontarvi come sono stati questi tre giorni immersi nella laguna. Premetto che appena arrivata nell’isola di Mazzorbo volevo chiamare casa e scappare, poi ho capito che quella esperienza mi sarebbe servita molto per crescere e comprendere che tante cose che abbiamo attorno, che riteniamo vitali, non lo sono così tanto come lo spirito di avventura. Siamo partiti con tanta carica e tanta paura, non sapevamo bene cosa ci aspettava, sapevamo però che ci saremmo divertiti e infatti non ci siamo sbagliati. Sono così felice di quello che mi ha lasciato questa esperienza: ho capito che è importante credere in se stessi, è importante guardare il percorso appena fatto per rendersi conto di essere capaci di arrivare al traguardo; è bello anche condividere l’esperienza con i propri compagni di viaggio, aiutandosi e condividendo due parole che ti fanno realizzare che tutti, nel momento di difficoltà, hanno bisogno di una mano da stringere per non sentirsi soli. L’amicizia e la condivisione sono stati fondamentali per vivere quei giorni immersi nel nulla. Voglio ringraziare i professori per averci dedicato del tempo e per aver creduto in noi stessi. Sì, vi consiglio questa avventura, vivetela con il sorriso e ricordatevi che avete dei compagni con cui sorridere.”