Le terze Cfp insieme con allegria a Monaco!

Monaco è diventata ormai una meta tradizionale per la gita conclusiva del percorso triennale dei ragazzi del Cfp: tre giorni che percorrono delle tappe costanti che, tuttavia, acquisiscono sempre colori ed emozioni nuove attraverso gli occhi dei partecipanti al viaggio.

Dal 15 al 17 aprile, perciò, le tre terze grafiche, la terza meccanici, la terza elettro e la terza duale hanno viaggiato insieme a suggellare la fine di questi anni trascorsi al Cfp.

La prima tappa è consistita nell’esplorazione delle miniere di sale di Salisburgo, al cui interno – tra scivoli, camminate in stretti cunicoli e traversate in barca – si osservano le condizioni di lavoro di tanti minatori che nei secoli hanno orbitato intorno a un luogo strategico per le attività economiche del territorio austriaco.

Il viaggio poi è continuato verso Monaco, dove si è giunti in serata: giusti in tempo per una breve passeggiata nel centro storico e poi cena nella più celebre birreria della città, la Hofbräuhaus.

Il secondo giorno è stato dedicato alla visita, nella mattinata, al campo di concentramento di Dachau, poco distante dal capoluogo della Baviera. Qui i ragazzi hanno potuto vedere e comprendere più da vicino la realtà di un lager, il primo di questo tipo, che è stato poi modello per i successivi costruiti dopo il 1933. Una visita ricca di emozioni e di riflessioni, preceduta dalla messa celebrata da don Michele Bortolato nella cappellina vicina all’ingresso al campo.

Nel pomeriggio, poi, i ragazzi si sono divisi in due gruppi: uno si è recato al Museo della BMW, che presenta la storia ed i modelli che hanno reso celebre nel mondo la casa automobilista bavarese, mettendo in mostra l’evoluzione storica delle competenze e delle forze innovative del marchio stesso; il secondo gruppo, invece, ha sognato ad occhi aperti all’interno del modernissimo stadio Allianz Arena, sede delle partite delle due squadre di calcio della città, il Bayern Monaco e il Monaco 1860.

Nel tardo pomeriggio si è poi continuata l’esplorazione del centro storico di Monaco con un paio d’ore di libertà per i ragazzi, fino a ricongiungersi, in serata, per la cena.

L’ultimo giorno è stato destinato alla visita al museo dedicato alla scienza e alla tecnica più grande del mondo: il museo si propone di evidenziare, sullo sfondo storico-culturale, i momenti più importanti nel campo della ricerca, delle invenzioni e delle costruzioni dalle origini ad oggi e di spiegarne il significato e le conseguenze. I ragazzi erano stati precedentemente preparati ad assistere anche ad esperimenti dimostrativi legati all’elettromagnetismo, come la gabbia di Faraday.

Dopo il pranzo al sacco è giunto il tempo di ripartire: tutti in autobus per altre sei ore di viaggio durante le quali, tuttavia, i ragazzi non si sono certo annoiati, tra pisolini, film e grandi sfide al karaoke.

Il viaggio si è rivelato un’occasione, ancora una volta, per condividere dei bei momenti che – al di là del loro valore culturale – ci hanno ricordato le importanti parole di don Bosco quando diceva “Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”. E i nostri giovani hanno dimostrato, opportunamente guidati e accompagnati, di saper riconoscere la semplicità e la bellezza dell’allegria autentica.

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