Il 31 gennaio è il giorno dell’immancabile festa di don Bosco: dopo un paio di anni di ristrettezze, il primo motivo di gratitudine è stato poter tornare a popolare la palestra tutti insieme, senza mascherine.
La giornata è cominciata con la Santa Messa, presieduta da don Riccardo Redigolo, direttore degli Uffici diocesani di Pastorale giovanile e dei Ragazzi.
Successivamente, è stato il momento degli ospiti: il prof. Lorenzo Tiengo ha fatto una chiacchierata speciale con la mamma e le sorelle di Marco Gallo, intervallata dalla musica del cantautore Emanuele Conte.
Marco, un giovane curioso e irrequieto che sin da piccolino si pone in modo incessante domande di carattere esistenziale, scopre Dio come l’unica presenza che risponde al suo desiderio infinito di felicità: la sua ricerca, intervallata da delusioni e illuminazioni, dalle classiche “bravate” da adolescente e dai litigi con le sorelle, si è interrotta il 5 novembre 2011, quando perde la propria vita all’età di 18 anni in un incidente, mentre si sta recando a scuola in motorino.
Da allora la famiglia ha potuto scoprire il suo io più autentico attraverso il diario e le riflessioni contenuti nel suo computer: ne è nato un libro – Anche i sassi si sarebbero messi a saltellare – e le sue sorelle, ora, hanno riattivato quella sua ricerca continuando a stimolare negli altri pensieri, interrogativi, considerazioni profonde sul senso della vita, sull’amore, sulla felicità, sulla fede in Dio.
Il musicista Emanuele Conte ci ha fatto ascoltare alcuni suoi brani che hanno preso ispirazione proprio dalle parole di Marco.
La seconda parte della festa è, al solito, dedicata ai talenti e alla voglia di divertimento dei nostri ragazzi che diventano i veri protagonisti: sono le classi, infatti, a organizzare i giochi, le attività, le esibizioni, i momenti divertenti che intrattengono il pubblico per le successive due ore.
Un’occasione, per qualcuno, per mettersi in gioco, come nel caso di Luca Salviato, che ha “sfidato” il prof. Marco Nordio al pianoforte, o Francesco Bellato, che si è esibito in un breve balletto classico, la sua grande passione. Per altri è un momento per divertirsi con la propria classe, impegnarsi nella progettazione e realizzazione di un gioco o di un video, trovando il coraggio di salire sul palco e coinvolgendo amici e compagni per stare allegri insieme, come vorrebbe don Bosco.