EXTRADIDATTICA


VITA DELLA SCUOLA

Oltre ai grandi eventi che caratterizzano alcuni momenti della vita della scuola, curiamo anche la quotidianità e ci teniamo ad avere delle piccole tradizioni che ci permettono di coltivare la familiarità e le relazioni tra noi, nella condivisione e nell’allegria che voleva don Bosco.

Tenendo viva la tradizione salesiana, desideriamo accogliere i ragazzi con un pensiero di “buongiorno” per farli riflettere, per accendere i loro cuori e anche per iniziare con una preghiera e un pensiero a Dio. Questa è la pratica salesiana, nata proprio con don Bosco, più quotidiana che abbiamo da offrire. Nel corso degli anni si è scelto di allargare molto il coinvolgimento dei docenti in modo da offrire ai ragazzi la possibilità di ascoltare tante voci. 

Il buongiorno consiste in un semplice pensiero che viene rivolto a tutta la scuola, in aula magna, o alla singola classe, in aula, a opera del coordinatore o dell’insegnante della prima ora.

Non è un momento per fare lezione, ma per condividere un pezzetto della propria vita, una passione, un fatto di cronaca, che è stato particolarmente impattante, qualche curiosità dalla quale si può trarre un messaggio che faccia del bene alla vita dei ragazzi.

Il cortile è il luogo di incontro e di relazione tra i ragazzi; li aiuta a rapportarsi tra di loro e a rispettare le regole della convivenza. 

Nel cortile, inoltre, la distanza tra l’adulto e il ragazzo si riduce e l’opera educativa diventa più semplice aprendo uno spazio significativo di accompagnamento

Don Bosco diceva: “Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi”. Il cortile è l’occasione di mostrare ai ragazzi che spesso ciò che loro amano è amato anche dagli educatori. Giocare con loro in un campo da calcio, o condividere le loro passioni, permette agli studenti di riconoscere nell’insegnante non solo il docente che vedono in aula ma anche qualcuno a cui poter chiedere un aiuto, un consiglio in un momento di fragilità o di difficoltà.

Il formatore o il docente potrà, a sua volta, considerarli sotto una luce diversa. Mentre interagiscono tra loro i ragazzi mostrano aspetti che spesso non sono percepiti nelle dinamiche d’aula e questo aiuta gli insegnanti a trovare dei punti di accesso per rapportarsi con loro.

I ragazzi, in cortile, potranno svolgere svariati sport (calcio, basket, pallavolo), giochi da tavolo… e instaurare relazioni positive al di fuori dell’ambiente aula.

Gli studenti di una stessa classe vengono accompagnati dal proprio coordinatore, durante il gruppo classe, nell’affrontare tematiche e proposte diversificate in base all’età degli studenti e ai diversi momenti dell’anno formativo.

Il tempo dedicato all’attività del gruppo classe è elemento caratterizzante del percorso formativo, che si basa sulle competenze ed anche sulle relazioni, che vede l’alunno e soprattutto la persona. Scopo dell’attività, infatti, è la crescita personale di ciascun elemento della classe e la costruzione di un gruppo capace di sostenersi e collaborare. Le dinamiche dell’ambiente scolastico sono spesso paragonabili e riferibili a quanto accade all’esterno nella vita di tutti i giorni: l’ora di gruppo classe diventa quindi uno strumento di analisi importante dove gli studenti possono riflettere sul proprio modo di agire e di sentire nelle diverse situazioni quotidiane. 

La proposta viene sviluppata attraverso una serie di attività progressive che pongono l’attenzione sulle naturali esigenze dei ragazzi. L’anno di formazione e i diversi momenti dell’anno permettono di individuare i temi da sviluppare durante gli incontri. 

Nei momenti forti dell’anno liturgico, come durante l’Avvento e la Quaresima, il coordinatore accompagna i ragazzi della propria classe in un itinerario spirituale proposto dall’équipe di pastorale giovanile. 

Le attività proposte possono essere di tipo ludico, di ricerca introspettiva, di informazione o di analisi e hanno come fine comune la crescita integrale della persona.

L’attività consta, nella Scuola di formazione professionale, di un’ora alla settimana (chiamata “accoglienza”) per tutto l’anno scolastico. L’attività viene svolta in un orario prestabilito ed invariato per l’intero anno formativo. Nell’Istituto Tecnico, invece, viene svolta in tutte le classi mensilmente un’ora alla settimana, con una frequenza variabile in base al periodo dell’anno.

L’esperienza di ripensamento culturale e pastorale nasce da una seria rivisitazione dal cuore della formazione professionale: il laboratorio.

Le pratiche innescate in questo ambiente educativo mettono in risalto le modalità attraverso cui teoria e prassi si incontrano dando vita ad una generazione culturale che si fa paradigma per un’analoga esperienza possibile anche tra le materie umanistiche.

La corretta ricollocazione dell’umano rispetto al sacro è “il” legame vivo da riscoprire con l’altro e con Dio attraverso il dono di sé, lo studio, il lavoro e la cura della propria umanità.

Approfondisci

Anche lo sport è un’occasione di relazione e di crescita personale e di gruppo che intendiamo coltivare nel corso di tutto l’anno scolastico.

Alcuni studenti selezionati o alcune classi partecipano a iniziative sportive ed a tornei di varie discipline sportive, locali e provinciali: tra questi, è particolarmente coinvolgente il torneo della Reyer School Cup, organizzato ogni anno dalla Reyer e che richiama più di 50 Istituti nel territorio.

Sia la Scuola di Formazione Professionale che l’Istituto Tecnico, inoltre, dedicano dei momenti per valorizzare i talenti dei ragazzi nello sport, creando un clima educativo in un contesto informale. 

Alla SFP si indicono i tornei di calcio, pallavolo, ping-pong, basket e calcio balilla: la proposta è estesa a tutti i ragazzi della scuola, che possono iscriversi liberamente. Le competizioni si tengono durante la pausa pranzo utilizzando i campi esterni o la sala giochi.

A differenza delle classi della SFP, le quali durante la settimana sono spesso a pranzo a scuola e hanno una ricreazione lunga dove si possono organizzare dei giochi, le classi dell’ITT vivono molto meno la dimensione del gioco: per questo si è scelto di sfruttare un paio di occasioni all’anno, durante il pomeriggio di rientro a scuola, per organizzare delle gare sportive a coppie o a squadre che vengono arbitrate dai docenti stessi. Questi momenti sono chiamati “pomeriggi sportivi”.

castagnata-19_copertina_2

USCITE E RITIRI

Durante il tempo dell’Avvento e della Quaresima, tempi importanti del calendario liturgico, viene proposto un percorso di riflessione progettato dall’équipe di Pastorale Giovanile su una tematica che viene declinata all’interno delle ore di religione e di gruppo classe con il proprio coordinatore. Lo scopo principale è di accompagnare i ragazzi al Natale e alla Pasqua facendo vivere loro, attraverso linguaggi diversi, l’esperienza della preparazione cristiana a queste festività nel valore dell’attesa, del servizio, della preghiera e della carità.

In queste settimane ad ogni gruppo classe è riservata una mattinata di servizio in una realtà caritativa di Mestre: si tratta di un’attività che vuole provocare i ragazzi sulla dimensione del servizio gratuito e della carità verso il prossimo, attraverso un aiuto pratico che permetta a ciascun ragazzo di fare del bene in modo semplice, nelle realtà locali del territorio, perciò a loro vicine.

Per le classi prime di SFP e ITT è importante dedicare del tempo, specialmente a inizio anno, alla costruzione del gruppo classe attraverso attività ludiche e riflessive che permettano di conoscere i singoli ragazzi, favorire una relazione positiva tra loro e permettere anche al coordinatore di conoscere i propri studenti.

Tra le esperienze significative c’è il ritiro di inizio anno, che solitamente viene svolto nelle prime settimane di ottobre e che prevede di trascorrere due giorni in una casa salesiana in cui si realizzano attività ludico/formative che favoriscano la formazione del gruppo classe.

Grazie a queste dinamiche si cerca di creare un clima che permetta di far emergere la personalità di ciascuno e di integrarsi nel gruppo, facendo inoltre comprendere lo stile del San Marco e della vita insieme.

Durante la prima settimana di maggio è tradizione portare le classi seconde SFP e ITT in gita per tre giorni sui luoghi salesiani a Torino.

Si ritiene decisivo portare i ragazzi sui luoghi di don Bosco per una conoscenza personale ed approfondita dell’esperienza umana-spirituale che don Bosco ha vissuto. Vivere in prima persona i suoi stessi luoghi, ripercorrere le tappe del suo itinerario toccando con mano la povertà del tempo, le sfide sociali, culturali e religiose della città di Torino permette ai ragazzi di collocare don Bosco in un’esperienza concreta e, allo stesso tempo, confrontare la propria esperienza di vita con la sua lasciandosi interrogare da alcune domande simili a quelle che don Bosco ha dovuto affrontare.

La gita di fine anno per le classi terze SFP viene svolta per offrire un momento di distensione e di divertimento per concludere il triennio formativo, ma anche per fare sintesi di quanto i ragazzi hanno imparato e quanto sono cresciuti.

Generalmente la gita si svolge a Roma o Monaco, dopo le vacanze pasquali, e dura tre giorni.

La gita di fine anno per le classi quinte ITT si inserisce nelle attività di revisione e di conclusione del percorso scolastico al San Marco: viene proposta anche come momento di verifica finale, di riflessione, anche su come ripartire verso la nuova strada che si pone di fronte ai ragazzi. 

La gita dura quattro giorni.

La castagnata è una tradizione salesiana irrinunciabile nella vita del San Marco: viene vissuta a metà ottobre e consiste in una giornata di svago e di allegria per tutte le classi del San Marco che, a gruppi, si recano in varie destinazioni del territorio per svolgere delle attività a cura dei coordinatori di classe. 

È un primo momento di aggregazione e svago nell’anno scolastico, per stare insieme nella semplicità e favorire il clima di dialogo attraverso esperienze prevalentemente all’aperto, magari raccontando l’origine della castagnata nella storia di don Bosco.

 

https://www.issm.it/gallerie/castagnata-2018/

https://www.issm.it/castagnata-2018-baciata-dal-sole/

festa_donbosco_2020-copertina

GRANDI EVENTI

La festa di inizio anno “Hello!” è rivolta a genitori, studenti e famiglie, insegnanti del San Marco e si svolge la prima domenica di ottobre: una giornata di festa per accrescere il senso di appartenenza alla nostra casa, rendendo gli studenti e le loro famiglie protagonisti e partecipi anche attraverso l’organizzazione del pranzo al sacco condiviso insieme al proprio coordinatore di classe.

 

La festa di don Bosco cade nei giorni in cui si festeggia san Giovanni Bosco (31 gennaio): tutte le classi vengono coinvolte nella partecipazione e nell’organizzazione, insieme al proprio coordinatore di classe. La festa, che ha inizio con la Santa Messa, prevede l’incontro/testimonianza con un ospite che possa dare un segno, una provocazione ai ragazzi, mentre la seconda parte è destinata alla rotazione degli interventi realizzati dai ragazzi che vengono resi a tutti gli effetti i veri protagonisti con giochi, video, esibizioni e attività che sono stati pensati da loro

In concomitanza con la festa di Maria Ausiliatrice, che si celebra il 24 maggio, vengono organizzate le Olimpiadi del San Marco: una giornata di giochi e sport all’aria aperta in cui i ragazzi si cimentano in molte discipline sportive, per ogni gusto e capacità, e gli insegnanti diventano gli arbitri. Un’occasione per stare insieme in modo informale e gioioso, valorizzando l’importanza del gioco e creando un’atmosfera di festa e di sana competizione sportiva.

fdc2018-copertina

PROPOSTE EDUCATIVE

Anche le famiglie sono destinatarie della nostra proposta educativa. Desideriamo condividere alcune occasioni di formazione con i genitori in modo da confrontarci e crescere insieme per creare un’alleanza educativa forte in modo da accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita.

La nostra offerta prevede:

tre serate di formazione e di condivisione nelle quali poter ascoltare chi incontra i giovani tutti i giorni, per camminare insieme nella grande sfida educativa;

un’uscita di un paio di giorni a Torino nei luoghi di don Bosco, per conoscere più da vicino lo stile salesiano che accompagna i ragazzi a scuola per anni.

I Percorsi educativi, rivolti agli studenti delle classi prime e seconde SFP e ITT, mettono insieme una serie di attività di prevenzione con lo scopo di favorire una sana e profonda conoscenza di se stessi, e di far prendere consapevolezza riguardo i rischi di diversi comportamenti o dipendenze.

Il percorso si articola in due anni con quattro tematiche:

  • Affettività;
  • Identità e relazioni online;
  • Dipendenza da sostanze;
  • Dipendenza da Internet.

Il doposcuola è un progetto per studenti che desiderano trascorrere dei pomeriggi a scuola in modo diverso. La proposta, nello stile di don Bosco, vuole coniugare il “dovere dello studio” con l’opportunità di sviluppare le proprie passioni e l’impegno di prendersi cura della propria vita personale e spirituale.

Il doposcuola è un servizio disponibile tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì e ha l’obiettivo di aiutare gli studenti nella gestione dei compiti e nel consolidamento di un metodo di studio autonomo. Per raggiungere questo obiettivo i ragazzi potranno studiare individualmente, oppure essere assistiti da un tutor volontario, o studiare in gruppetti.

La proposta del pomeriggio al San Marco si coniuga nell’acronimo PAS, che sta per:

  • PASSIONE: tutte le attività di gioco libero che favoriscono la socialità in un ambiente educativo: sala giochi e cortile; i  workshop per sviluppare i talenti e le passioni dei ragazzi; i tornei sportivi pomeridiani che si possono fare in alcuni pomeriggi.
  • ANNUNCIO: la possibilità di catechismo per i ragazzi che desiderano prepararsi ai sacramenti. Questa proposta viene curata dal coordinatore delle attività pastorali insieme a qualche giovane che si impegna ad accompagnare i ragazzi in un percorso di fede.
  • STUDIO: la possibilità di usufruire degli spazi della scuola per lo studio individuale o assistito e di utilizzare i laboratori tecnici per approfondire e studiare quanto si è appreso.

La sala giochi non è solo un “luogo”, ma uno spazio di incontro e per la costruzione di relazioni, infatti la sala è aperta tutti i giorni fino alle 18:00 con un gruppo di animatori che si impegnano a curare l’assistenza e l’animazione.

L’esperienza del gruppo biennio nasce con l’intento di coinvolgere alcuni ragazzi di 2ͣ ITT e di 2ͣ SFP e i ragazzi delle 3ͤ SFP nel fare un’esperienza formativa sulla scia di don Bosco. Negli incontri vengono proposti momenti di gioco e ricreativi con l’intento poi di inserirli sempre di più nella vita della scuola affinché possano essere discepoli-missionari per i loro coetanei. 

Il gruppo biennio inizia a metà ottobre e termina in occasione della festa di Domenico Savio.

L’attività, animata dal coordinatore delle attività pastorali insieme a due équipe composte dai ragazzi della comunità animatori, prevede di dedicare un pomeriggio e una serata di formazione in cui i ragazzi, divisi in piccoli gruppi, si confrontano con la vita di don Bosco, tentano di dare senso alle esperienze che vivono.

L’esperienza della comunità animatori nasce con l’intento di coinvolgere alcuni ragazzi del triennio ITT che desiderano dare una mano per portare avanti la missione salesiana a favore dei più piccoli. Negli incontri vengono proposti momenti di gioco e ricreativi con l’intento poi di inserirli nelle attività missionarie e di servizio a favore dei ragazzi più piccoli della scuola. 

Questi ragazzi sono accompagnati a loro volta dai giovani universitari e dai giovani di casa don Bosco che fungono da angeli custodi. 

La comunità animatori inizia a fine settembre e termina nel mese di maggio: i ragazzi sono impegnati attivamente nella preparazione delle feste della scuola e sono anche coinvolti nella preparazione e svolgimento delle attività estive dell’SDBM.

Casa don Bosco è un’esperienza per una decina di ragazzi e ragazze over 18 che studiano all’ITT o allo IUSVE. A loro proponiamo un anno di vita speciale che condividono facendo dei Salesiani don Bosco Mestre la loro casa

Proponiamo un anno di cammino per il discernimento e la crescita umana e cristiana nello sviluppo delle relazioni e del dono di sé per scoprire “per chi sono” in questo mondo. Gli ingredienti sono semplici:

  1. Un’esperienza di fraternità e di condivisione facendo bene il proprio dovere di studio e curando le relazioni tra i giovani e con i salesiani;
  2. Un inserimento entusiasta nelle proposte di animazione della scuola mettendosi a servizio dei più piccoli e curando la preparazione dei grandi eventi;

Un cammino di fede e di formazione personale e di gruppo attraverso momenti di preghiera, di formazione e di accompagnamento.

Il Punto di Ascolto è servizio di counseling educativo e psicologico aperto a tutti gli studenti, in collaborazione con gli esperti della facoltà di Psicologia e di Pedagogia dello IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia), sede di Mestre. 

Ogni studente – dietro autorizzazione della famiglia – può far richiesta, attraverso il proprio coordinatore, di accedere allo “sportello” inviando una mail. In alternativa, di fronte all’individuazione di particolari disagi o difficoltà è lo stesso coordinatore o il consiglio di classe a fare la proposta allo studente che liberamente sceglie se accogliere l’invito.

Negli incontri individuali vengono affrontate le problematiche motivazionali, di studio, personali, relazionali e affettive in famiglia e nel gruppo di amici.

copertina_mezzano18

ESPERIENZE ESTIVE

Ogni anno facciamo tanta fatica a staccarci dai nostri ragazzi e vogliamo condividere con loro anche il tempo dell’estate. Pensiamo che vivere una parte di questo tempo insieme possa aiutarli a gestire bene la loro libertà. Per questo proponiamo i campi scuola e siamo contenti che ogni anno ci sia una bella partecipazione.

Cosa accomuna tutti i campi? L’amicizia. Molti studenti ci raccontano l’esperienza ricordando le amicizie costruite tra di loro e con i professori come il frutto più bello di questi momenti e sono stupiti che queste relazioni durino nel tempo.

Il campo ad Auronzo è un’esperienza in montagna rivolta a tutti gli studenti di prima e seconda del CFP e dell’ITT. È un’occasione per passare del tempo insieme divertendosi, senza tecnologia. Lo spirito dell’esperienza è la gioia, il divertimento, l’unione e la socializzazione.

Le giornate sono scandite da giochi, servizi di pulizia piatti e ambienti, attività, camminate, riflessioni e la classica buonanotte di don Bosco. Le attività partono tutte da un tema legato ad un film, e stimolano una riflessione personale a partire dal gioco.

Gli studenti e i professori sono divisi in squadre che si scontrano in diversi giochi, collaborano nelle attività e condividono momenti di fatica e di riflessione. Ogni anno, per fortuna, ci sono tantissimi professori e animatori che ci danno una mano per animare queste esperienze. Anche i genitori ci aiutano in cucina e senza di loro faremmo ben poco.

Al campo Exthreeme l’obiettivo è sopravvivere. È un’esperienza che si vive nella natura e in compagnia, rivolta agli studenti che hanno concluso il terzo anno SFP.

Ad esempio, nell’estate del 2024 i ragazzi, accompagnati da alcuni formatori, hanno sperimentato cinque giorni in discesa dal Sile alle isole di Venezia in canoa.

Un’esperienza unica a passo lento tra canali e isole. La possibilità di vedere Venezia da un altro punto di vista, dovendosi arrangiare sia per dormire che per mangiare, a contatto tra di noi e con la natura è il miglior modo per concludere tre anni della Scuola di Formazione Professionale. Lo spirito dell’esperienza è l’avventura, la natura e l’amicizia. Si condividono insieme momenti di fatica e riposo, di riflessione e di divertimento e tempo libero. Sono momenti che permettono di creare un bel legame a partire dalla fatica, dalle difficoltà e dall’aiuto reciproco.

Il campo triennio è un’esperienza dedicata ai ragazzi del triennio ITT. Si possono vivere esperienze diverse in posti diversi, come nel 2023 alla GMG a Lisbona o la visita di Napoli nell’agosto 2024.

Si visitano alcune città e luoghi storici, si fanno attività e momenti di riflessione e si condividono momenti quotidiani come il gioco, i pasti e il riposo.

Lo spirito dell’esperienza è la scoperta di luoghi, di personaggi che ci possono ispirare, e la conoscenza di persone nuove e di noi stessi, secondo il filo conduttore della volontà di don Bosco di forgiare “buoni cristiani, onesti cittadini”.


dettaglio dettaglio
To top