Il 30 dicembre 2015 un gruppo di una ventina di ragazzi di prima e seconda della nostra scuola è partito nel pomeriggio per passare i seguenti tre giorni in montagna presso la casa salesiana villa Letizia a Valle di Cadore. Il clima allegro che si respirava nei pulmini della scuola ha farro passare il tempo del viaggio in un lampo, facendoci trovare davanti al paesaggio delle Dolomiti dopo il tramonto infreddoliti e curiosi di scoprire che cosa ci avrebbero riservato gli accompagnatori don Vanni, don Filippo, prof. C. Ravagnan e prof. A. Rosso.
Dopo aver scaricato le valigie e preso confidenza con la disposizione degli ambienti interni (specialmente il salone) siamo saliti nelle camere e subito ridiscesi per la cena. Dopodiché abbiamo iniziato la serata, momento in cui fra giochi e risate ci siamo conosciuti tutti un po’ meglio, dato che, provenendo da classi diverse, non sapevamo molto l’uno dell’altro.
La mattina seguente (il 31!!!!) ci siamo incamminati dietro la fedele guida di don Vanni che ci ha guidato lungo una antica strada romana dentro il bosco, fino a quando, stremati, non siamo giunti alla meta, e, mi tocca dirlo, il panorama e la compagnia riappagavano la fatica veramente. Assetati e stanchi, abbiamo pranzato nel silenzio più assoluto, tanta era la foga di riacquistare le energie perdute. Il primo pomeriggio lo abbiamo passato completamente alla preparazione per il capodanno, ossia ci siamo lavati, profumati, vestiti e, per le ragazze, truccate. Nel frattempo la salute di don Filippo cominciava a dare segni di cedimento: non ha partecipato alla passeggiata, e poco anche alla serata, che con l’aggiunta di un buon aperitivo preparato dal prof. A. Rosso e di un divertente torneo a giochi random tra le squadre organizzato da prof. C. Ravagnan e da don Vanni è trascorsa nella gioia più palpabile che si possa immaginare. Cena, conto alla rovescia, brindisi, auguri, fuochi d’artificio ed infine giochi in compagnia: non si può certo chiedere di meglio per una serata di capodanno fra gli amici.
La sveglia del giorno seguente è stata molto tarda, e dopo aver fatto una lauta colazione, abbiamo partecipato alla messa. Nel pomeriggio, su idea del prof. A. Rosso ci siamo recati a Vodo di Cadore per pattinare, ma purtroppo non c’era la completa disponibilità dei numeri dei pattini, così una passeggiata verso un bar non molto lontano ha scaldato le nostre infreddolite speranze, facendoci già gustare una prelibata cioccolata calda. La serata è poi trascorsa tranquillamente alla luce soffusa di un film comico votato alla quasi totale unanimità: “Sole a catinelle” con Checco Zalone ha permesso a tutti di riposarsi un poco per andare poi a fare le valigie: il giorno seguente saremmo partiti.
Ma come poter lasciare quelle grigie e fredde vette senza aver assaporato per un paio d’ore il sapore del ghiaccio della pista di pattinaggio? Così la mattina, dopo la sveglia all’alba, abbiamo raggiunto nuovamente la pista del giorno precedente in anticipo rispetto all’orario di aperture, in modo da poter avere tutti i pattini. Cadute, risate, freddo e scivolate hanno portato via in un lampo tutta la mattina, che ci ha lasciati ad un pomeriggio impegnato al riordino della casa.
Dopo aver iniziato un nuovo anno circondati da facce felici e risate contagiose, è davvero difficile immaginare come si addica fatto gli anni precedenti. Un’esperienza vissuta, un’esperienza che va vissuta, che va rivissuta.
Mariastella Vivian (2itt)
E dopo il racconto, due impressioni…
DAVIDE (1grc)
Sono stato al campo invernale 2015/16 ed è stata un esperienza bellissima, tutti pensano che visto che è organizzato dalla scuola sia brutto e invece hanno torto.
Il posto era confortevole e il clima molto amichevole, ho imparato molte cose, tra qui giochi e molte altre cose, perlopiù ho conosciuto altre persone che non conoscevo. Siamo andati in molti posti, anche tipo un pala ghiaccio per pattinare.
Mi ha colpito molto il fatto che i professori fuori da scuola si comportano diversamente e si scoprono nuove cose che magari nessuno si può aspettare. È un esperienza che rifarei volentieri.
GIORGIA (2grc)
Per molti di noi studenti è brutto passare i pochi giorni di vacanza con la scuola o una festa così importante in compagnia dei professori, ho pensato la stessa cosa nel primo istante varcando la soglia dell’istituto con una valigia e altre tre borse in mano.
Ma mi sbagliavo, e anche tanto.
Una persona una volta mi ha detto:”il diverso fa paura” ed è vero ma sì è rivelato in questo caso molto istruttivo e divertente.
Ho passato quattro giorni stupendi in compagnia di ragazzi che non avevo mai conosciuto e visto. Ho iniziato l’anno partendo da zero, condividendo momenti divertenti come pattinare sul ghiaccio, vedere i professori cadere , perdersi tra i sentieri di montagna e l’affannosa ricerca di qualcosa di caldo da bere in un bar introvabile.
È stata un’occasione per tralasciare le solite formalità da capodanno quali l’indossare abiti festaioli o inseguire stupite trasgressioni. Complice il freddo e tanta voglia di giocare ci interessava soltanto vincere il trofeo “Calcetto 2015”.
Così, per finire, con le mani arrossate abbiamo salutato il vecchio 2015 e il giovanissimo 2016.